Creuza de Mà, Festival dedicato alla musica per il cinema, doppia la boa del quinto anno. Il Festival focalizza la sua attenzione sull’aspetto musicale del lavoro cinematografico, un “viaggio musicale” attraverso i film, anche molto diversi tra loro, per storie, stile e atmosfere, vista dalla prospettiva del rapporto tra musica e cinema, un tema e punto di vista particolare e poco frequentato da tutti i festival cinematografici. Sembra incredibile, ma in origine il motivo per cui è stata utilizzata la Musica nel Cinema era quello di coprire i rumori delle apparecchiature di proiezione. Ci si può, infatti, immaginare come le apparecchiature di 100 e più anni fa fossero rumorose, e il loro funzionamento fastidioso. Il Cinema delle origini era muto, era così compito della musica sostenere l’immaginazione e il racconto. La colonna sonora, suonata dal vivo, in origine serviva a neutralizzare il silenzio. Un silenzio dei personaggi, dove i dialoghi erano solo immaginati e visti come entità esterne, ma mai ascoltati.
La musica aiutava l’immaginazione creativa, permetteva alla parola di esserci anche senza essere udita, poneva l’accento sulla vicenda, sulla mimica, creando l’atmosfera che “segnava” la percezione e la visione stessa del film.
Da allora la musica per il cinema ha fatto tanta strada, fino a diventare un elemento essenziale, portante, del racconto cinematografico.
Oggi la Musica non è slegata dalle immagini, ma strettamente dialogante e compenetrata, a tal punto da divenirne un tutt’uno, parte integrante del lavoro cinematografico, contribuendo a definire un’emozione, un sentimento e una realtà concreta, sospesa, evanescente, eterea, indefinita, per affinità o contrasto, pura suggestione sonora in rapporto continuo alla forza dell’immagine filmica.
Il FESTIVAL
Dal cinema Mutua al Cavallera il tema dominante al festival quest’anno sono i giovani: registi giovani, musicisti giovani e nuove idee che coniugano il presente, senza dimenticare, ma anzi rinvigorendola e re-interpretandola, la tradizione. Abbiamo seguito il filo rosso della forma canzone che si dipana da Napoli, culla della musica popolare italiana.
I Film
Apriamo con la commedia originale Into Paradiso esordio alla regia di Paola Randi, che esplora, in una Napoli coloratissima, la convivenza allegra e integrata tra i napoletani e la piccola comunità indiana, cullati e sorpresi dalla musica originale di Fausto Mesolella (Avion Travel) che dosa sapientemente gli elementi delle due tradizioni contaminandoli. Ancora al cinema sarà un giovanissimo esordiente Alessandro Aronadio, a presentare il suo fortunato Due vite per caso sorpresa allo scorso Festival di Berlino, che ha la musica di un napoletano doc Luis Siciliano, abilissimo nell’usare musica originale a musiche prese a prestito dalle band rock giovanili emergenti nella scena italiana. Una di queste band, i Vondelpark la sentiremo dal vivo riproporre le canzoni del film nello spazio notturno del Giardino di Note.
I Concerti
Nella “magica” cornice della piazza di Porta Leone, un anfiteatro naturale, tra case e vie nella parte alta del paese, la zona dei pescatori, un luogo dall’acustica perfetta che permette di assaporare al meglio l’appuntamento più importante del Festival: i concerti dal vivo. Negli anni si sono alternati nel palco di Porta Leone compositori del calibro di Wim Martens, Theo Teardo, Alexandre Balanescu, Paolo Fresu, Banda Osiris, Mauro Pagani, Rita Marcotulli con Javier Girotto e Luciano Biondini, Caterina Murino, Cristian Marcia, ecc. A Porta Leone tradizionalmente il Festival il venerdì propone l’appuntamento con il cinema muto musicato dal vivo, un modo di fruire cinema all’alba del cinema.
E sarà Silent Movie con l’ Omaggio a Fiorenzo Serra, il grande cineasta sardo scomparso, ad aprire: un viaggio emozionate di Mauro Palmas e Romano Usai che, coadiuvati da un gruppo di grandi musicisti, partono da un materiale filmico, perlopiù inedito, realizzato da Serra per l’Etfas, per ricostruire l’epopea mitica della modernizzazione della Sardegna.
Silent Movie rappresenta per noi il tentativo di avvicinare un nuovo pubblico al cinema di una volta, alle sue radici: uno spazio raro dove si dà la possibilità, ai giovani specialmente, di vedere per la prima volta dei film muti rari che non si vedranno mai né in Tv né al cinema.
Il sabato sarà la volta del nuovissimo progetto sulla canzone napoletana Spassiunatamente, che vedrà un originalissimo Peppe Servillo accompagnato da un quartetto d’archi i String Solis quartet, nella rivisitazione delle più importanti canzoni del repertorio napoletano. Il collegamento attraverso la figura di Peppe Servillo non è casuale ma diretto sia con il film Into Paradiso che con l’atteso film Passione di John Turturro, di cui ne è un’incredibile interprete. Un film-omaggio del grande cineasta americano alla sua origine italiana: un film straordinario e coinvolgente, una incursione moderna nell’ intramontabile patrimonio della canzone napoletana, metafora universale dei sentimenti di un popolo, che sarà presentato al cinema nel pomeriggio.
Round midnight
Dopo i concerti di Porta Leone il Festival si trasferisce negli spazi affascinanti del Giardini di Note per presentare la selezione dedicata ai documentari musicali e alla sperimentazione. Un viaggio per immagini e musica incentrato sui rapporto tra suono e immagine.
Il programma di quest’anno è ricco di appuntamenti molto diversi tra loro: si inizia con “Aspettando Creuza” da Lunedì al Giovedì con una selezione di documentari musicali, tra cui spicca l’omaggio nell’anniversario dei 40 anni del Concerto per il Bangladesh. Poi direttamente dal Festival di Venezia un’anteprima assoluta il documentario Pasta Nera del giovane ma già affermato regista salentino Alessadro Piva con musiche di Riccardo Giagni, dedicato ai giovani il Cinema Sound Reboot, riproposizione di film con colonna sonora realizzata live da un Vj/DJ, sarà il classico del muto Animal Crackers dei fratelli Marx sonorizzato da Luca Bandirali: un set esilarante e piano di ritmo da sentire, da vedere, da ballare.
Cinema Naturale
è un evento musicale/ambientale ambientato in uno dei luoghi più suggestivi dell’isola di San Pietro: la falesia e scogliera a ridosso del faro di Capo Sandalo. Il pubblico silenziosamente, si incastona nelle rocce zoomorfe del teatro naturale a ridosso dell’orrido di Capo Sandalo, al tramonto. La visione della natura al tramonto è il film, accompagnato dalla colonna sonora eseguita dal vivo, senza nessuna amplificazione, che si fonde col rumore del vento e del mare. Dopo Bach e il Jazz quest’anno sarà la volta di un omaggio al grande cinema con il quartetto d’archi Solis String
Omaggio ai maestri
Una sezione sulla storia del cinema che si focalizza sul rapporto tra musica e immagini, con il recupero di pellicole rare e poco viste, è dedicata sempre ad un sodalizio speciale e “mitico” tra due grandi del cinema. In occasione del Premio Isole del Cinema intitolato al grande attore Gian Maria Volontè ci è sembrato naturale riproporre il rapporto fisico dell’attore con la musica di Ennio Morricone, con tre film magistrali che sono dei capisaldi del cinema italiano di ogni tempo.
Per Fabrizio de Andrè
Una caratteristica del progetto Isole del Cinema è quella di avere come titolo e sigla sonora una canzone italiana. A Carloforte abbiamo intitolato il Festival, in omaggio a Fabrizio De Andrè, Creuza de mà. C’è un forte e sotterraneo fi lo rosso che ci lega alla fi gura di Fabrizio De Andrè, al suo rapporto speciale con la Sardegna, un omaggio da un’isola “unica” S.Pietro-Carloforte, enclave di genovesi di Pegli, dove si
parla solo genovese. In Fabrizio De Andrè ogni canzone è un racconto per immagini e la sua musica è una colonna sonora di vita. L’altra ragione forse più marginale e privata è che nel ‘89 il mio primo film ambientato in Sardegna, con la colonna sonora composta da Nicola Piovani (che collaborò anche con Fabrizio De Andrè per La buona Novella e Non al denaro non all’amore né al cielo), si chiamava Disamistade...
come la famosa canzone dell’ultimo album di Fabrizio. Un filo rosso sottile ma pieno d’amore, di gratitudine e di rimandi lega quindi indissolubilmente Carloforte, Creuza de Mà, alla figura di Fabrizio de Andrè. Lo stesso filo che ci ha consentito di stringere una collaborazione con U’ìze festival di Pensiero, sempre a Carloforte in giugno, nel nome di De Andrè proprio sul tema delle isole. Associazione culturale Backstage
Creuza de Mà, nasce dalla volontà dell’Associazione culturale Backstage, di sviluppare e accrescere l’impegno che la stessa svolge da oltre dieci anni in ambito della musica da film.
Nella cornice intima e informale, adatta alla riflessione, dell’Isola di S.Pietro e Carloforte per quattro giorni si mette al centro la musica per film e, in compagnia di compositori,
registi, attori e studiosi che raccontano il loro rapporto con la musica per film, si svela il mistero del rapporto tra musica e immagini, guidandoci a scoprire il legame inscindibile
sul piano drammaturgico ed espressivo della musica per film.
Ass Cult Backstage
Creuza de Mà, nasce dalla volontà dell’Associazione culturale Backstage, di sviluppare e accrescere l’impegno che la stessa svolge da oltre dieci anni in ambito della musica da film.
Nella cornice intima e informale, adatta alla riflessione, dell’Isola di S.Pietro e Carloforte per 4 giorni si mette al centro la musica per film e, in compagnia di compositori, registi, attori e studiosi che raccontano il loro rapporto con la musica per film, si svela il mistero del rapporto tra musica e immagini, guidandoci a scoprire il legame inscindibile sul piano drammaturgico ed espressivo della musica per film.
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