Frida Kahlo era figlia di Carl Wilhelm Kahlo (1871–1941), tedesco, nato a Pforzheim ed emigrato in Messico all'età di 19 anni, e della sua seconda moglie, Matilde Calderón y Gonzalez. Benché la stessa Frida Kahlo sostenesse che suo padre fosse di origine ebreo-ungherese,[1] un gruppo di ricercatori ha stabilito che i genitori di Wilhelm Kahlo, Jakob Heinrich Kahlo e Henriette Kaufmann, non erano ebrei bensì tedeschi luterani.Fu una pittrice dalla vita quanto mai travagliata. Sosteneva di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell'anno e del Messico moderno. La sua attività artistica ha avuto di recente una rivalutazione, in particolare in Europa con l'allestimento di numerose mostre.Affetta da spina bifida, che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall'adolescenza manifestò talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale.A 17 anni rimase vittima di un incidente stradale tra un autobus su cui viaggiava e un tram, a causa del quale riportò gravi fratture tra cui 2 alle vertebre lombari, 5 al bacino, 11 al piede destro e la lussazione del gomito sinistro, inoltre un corrimano dell'autobus si staccò, le trapassò il fianco e uscì dalla vagina. Ciò la segnerà a vita costringendola a numerose operazioni chirurgiche. Dimessa dall'ospedale, fu costretta ad anni di riposo nel suo letto di casa col busto ingessato. Questa forzata situazione la spinse a leggere libri sul movimento comunista e a dipingere. Il suo primo soggetto fu un suo autoritratto che in seguito diede in dono al ragazzo di cui era innamorata. Da ciò la scelta dei genitori di regalarle un letto a baldacchino con uno specchio sul soffitto, in modo tale che potesse vedersi, e dei colori; cosicché iniziò la serie di autoritratti. Dopo che le fu rimosso il gesso riuscì a recuperare la capacità di camminare, sebbene non senza dolori, che sopporterà a vita. Portò i suoi dipinti a Diego Rivera, illustre pittore murale dell'epoca, per avere una sua critica. Rivera rimase colpito dallo stile moderno della giovane artista tanto che la trasse sotto la sua ala e la inserì nella scena politica e culturale messicana.Divenne un'attivista del partito comunista messicano cui si iscrisse nel 1928, partecipò a numerose manifestazioni e nel frattempo si innamorò di colui che era stata la sua "guida". Infatti nel 1929 il 21 agosto sposò Rivera, che era al suo terzo matrimonio, pur sapendo dei continui tradimenti a cui andava incontro. Dopo anni di dolori coniugali, prese a fare lo stesso, anche con esperienze omosessuali.In quegli anni al marito Rivera furono commissionati alcuni lavori negli USA, come il muro all'interno del Rockefeller Center di New York, o gli affreschi per la fiera internazionale di Chicago. A seguito dello scalpore suscitato dall'affresco nel Rockefeller Center, in cui un operaio era chiaramente raffigurato col volto di Lenin, gli furono revocate tali commissioni. Nello stesso periodo di soggiorno a New York la Kahlo rimase incinta, per poi avere un aborto spontaneo a gravidanza inoltrata a causa dell'inadeguatezza del suo fisico a sopportare una gestazione. Ciò, ovviamente, la scosse molto. Quindi decise di tornare in Messico col marito.I due decisero di vivere in due case separate collegate, però, da un ponte, in modo da avere ognuno i propri spazi "da artista". Nel 1939 però, i due divorziarono a causa del tradimento di Rivera con Cristina Kahlo, la sorella di Frida.Rivera tornò da Frida un anno dopo, di fatto non l'aveva mai dimenticata e, malgrado i tradimenti, mai aveva smesso di amarla. Le fece una nuova proposta di matrimonio che lei accettò non senza qualche riserva. Si risposarono nel 1940 a San Francisco. Da lui aveva assimilato uno stile volutamente naïf che la portò a dipingere in particolare piccoli autoritratti ispirati all'arte popolare e alle tradizioni precolombiane. La sua chiara intenzione era, ricorrendo a soggetti tratti dalle civiltà native, affermare in maniera inequivocabile la propria identità messicana.Il suo cruccio maggiore fu quello di non aver avuto figli. La sua appassionata (e all'epoca discussa) storia d'amore con Rivera è raccontata in un suo diario. Ebbe – dicono le cronache – numerosi amanti, di ambo i sessi, con nomi che, neanche all'epoca, potevano passare inosservati come quelli del rivoluzionario russo Lev Trotsky e del poeta André Breton. Fu amica e probabilmente amante di Tina Modotti, militante comunista e fotografa nel Messico degli anni Venti[senza fonte]. Pochi anni prima della sua morte le venne amputata la gamba destra, in evidente stato di cancrena. Le ultime parole che scrisse nel suo diario sono "Attendo con gioia la mia dipartita. E spero di non tornare mai più.
Opere
Autoritratto - (1926)
Ritratto di Alicia Galant - (1927) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Ritratto di Miguel N. Lira - (1927) - Instituto Tlaxcalteca de Cultura, Tlaxcala
L'autobus - (1929) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Autoritratto - (1930)
Autoritratto con scimmia - (1930) - Albright-Knox Art Gallery, Buffalo (New York)
Frida e Diego - (1931) - San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco
Ritratto di Eva Frederick - (1931) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Ritratto di Luther Burbank - (1931) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Ospedale Henry Ford (o Il letto volante) - (1932) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Autoritratto al confine tra Messico e Stati Uniti - (1932)
La mia nascita - (1932)
Il mio vestito è appeso là (o New York) - (1933)
Qualche piccola punzecchiatura - (1935) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
I miei nonni, i miei genitori e io - (1936)
Autoritratto dedicato a Lev Trockij - (1934) - National Museum of Women in the Arts, Washington D.C.
Frida e l'aborto - (1936) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Il piccolo defunto Dimas Rosas all'età di tre anni - (1937) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
La mia balia e io - (1937) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Ricordo - (1937)
Ciò che ho visto nell'acqua e ciò che l'acqua mi ha dato - (1938)
I frutti del cuore - (1938)
Il cane itzcuintli con me - (1938)
Quattro abitanti del Messico - (1938)
Due Nudi nella Giungla (La Terra Madre) - (1939) - Collezione Privata
Il suicidio di Dorothy Hale - (1939) - Phoenix Art Museum, Phoenix
Le due Frida - (1939) - Museo de Arte Moderno, Città del Messico
Autoritratto con collana di spine - (1940)
Autoritratto con i capelli tagliati - (1940) - Museum of Modern Art, New York
Autoritratto con scimmia - (1940)
Autoritratto per il Dr. Eloesser - (1940)
Il sogno (o Il letto) - (1940)
Cesto di fiori - (1941)
Io con i miei pappagalli - (1941)
Autoritratto con scimmia e pappagallo - (1942)
Autoritratto con scimmie - (1943)
La novella sposa che si spaventa all'aprirsi della vita - (1943)
Retablo - (1943 circa)
Ritratto come una Tehuana (o Diego nel mio pensiero) - (1943)
Pensando alla morte (1943) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Radici (1943) - Collezione privata
Diego e Frida 1929-1944 - (1944)
Fantasia - (1944) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Il fiore della vita - (1944) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
La colonna spezzata - (1944) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Ritratto di Donna Rosita Morillo - (1944) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Il pulcino - (1945) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
La maschera - (1945) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Mosè (o Il nucleo solare) - (1945)
Ritratto con scimmia - (1945) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Senza speranza - (1945) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Il piccolo cervo - (1946)
Autoritratto con i capelli sciolti - (1947)
Albero della speranza mantieniti saldo - (1946)
Il sole e la vita - (1947)
Autoritratto - (1948)
Diego e io - (1949) - Collezione privata
L'abbraccio amorevole dell'universo, la terra, Diego, io e il signor Xolotl - (1949)
Autoritratto con ritratto del Dr. Farill - (1951)
Ritratto di mio padre - (1951) - Museo de Frida Kahlo, Città del Messico
Perché voglio i piedi se ho le ali per volare - (1953) - Museo de Frida Kahlo, Città del Messico
Autoritratto con Diego nel mio Cuore - (1953-1954) - Collezione Privata
Autoritratto con Stalin (o Frida e Stalin) - (1954 circa) - Museo de Frida Kahlo, Città del Messico
Il cerchio - (1954 circa) - Museo Dolores Olmedo Patiño, Città del Messico
Il marxismo guarirà i malati - (1954 circa) - Museo de Frida Kahlo, Città del Messico
Lunedi 29 Agosto 2011 ore 19:00-Biblioteca Comunale via xx Settembre
NON MANCATE!
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